In passato, all’interno di un articolo, abbiamo già parlato di come la carne rossa non faccia male alla salute, se consumata in maniera equilibrata. Per questo motivo, oggi, vogliamo approfondire ancora di più la questione e trattare dell’importanza di integrare la carne rossa alla propria alimentazione, per tutta una serie di importanti motivi.
Vuoi scoprire perché scegliere la carne rossa, e perché è importante a livello nutrizionale? Continua a leggere.
La carne rossa: un alimento prezioso
Sebbene la composizione chimica della carne vari a seconda della specie e del tipo taglio, è comunque possibile tracciare un profilo comune per questo alimento.
La carne rossa, prima di tutto, è una preziosa fonte di proteine dall’alto valore biologico, ovvero cariche di amminoacidi essenziali. Oltre che di ferro, per il 40% nella forma maggiormente biodisponibile (eme) per l’organismo, che viene assorbito in maniera più efficace rispetto al ferro non-eme, tipico degli alimenti di origine vegetale.
La carne rossa, inoltre, è ricca di minerali quali potassio, sodio, fosforo, zinco e selenio, e poi di vitamine del gruppo B. Lo sapevi, infatti, che alcuni tagli di carne rossa permettono di coprire il proprio fabbisogno di vitamina B12, metà del fabbisogno di vitamina B6 e un terzo della niacina necessaria al proprio funzionamento ottimale?
… ma con equilibrio
Per fare in modo che la carne rossa apporti il massimo dei suoi benefici al corpo non è necessario introdurla ogni giorno. A compensare, e a rendere l’alimentazione sana e bilanciata, sono infatti alimenti come legumi, pesce, frutta secca, uova e formaggi.
Mangiare carne rossa nei giusti momenti e con le dovute proporzioni, quindi, permette di fare il pieno di nutrienti essenziali e, allo stesso tempo, limitare il consumo di grassi, che generalmente in questa tipologia di alimento sono di composizione satura.
Una quantità settimanale ragionevole? Circa 500 grammi, da cucinare con attenzione e consapevolezza.
Lo sapevi, ad esempio, che a causa delle alte temperature si potrebbero formare composti cancerogeni, ben individuabili nelle parti annerite della carne bruciacchiata? L’uso di olio di oliva e della marinatura, però, sembrerebbero ridurne la produzione.